Quella tarda primavera

scritto da Paulus
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Autore del testo Paulus

Testo: Quella tarda primavera
di Paulus

Quell'estate raggiante, finalmente libero, senza più angustiarmi per l'avanzamento scolastico, dal ginnasio al liceo, senza passare la notte insonne preparandomi all'interrogazione, dubbioso del risultato, specialmente se lo studio non è metodico graduale . Quell'estate radiosa, quando leggo a capriccio, passando dalle rime petrose ai pensieri di Pascal con noncuranza e spontaneità, adagiato sul matraco riattato alla bisogna; il poggiolo è orientato a sud, e la sferza del sole a picco mi assopisce e il libro mi cade dalle mani sul petto, di traverso. Libri acquistati convenientemente da rigattieri che vendono anticaglia o anche oggetti di modernariato ma di scarso valore. Mia madre che mi sovrasta rimbrottando perché passo il tempo leggicchiando senza mai mettere piede fuori dell'uscio, e io che le narro l'apologo appena ideato della chiocciola appagata perché vive in connubio con il suo alloggio. L'allegoria sembra incuriosirla, ciabattando torna in cucina, le stoviglie sono ancora sommerse nella spuma quasi in ammollo. Sogno, ma è allucinazione lucida e cosciente. L'aula torrida per il primo solleone, le aperture sono spalancate ma non arieggiano, si contano i minuti. Una sorta d'inquietudine o il sentore impregna l'aria, il tempo sembra impietrito, la lezione è quasi strascicata mentre la docente sbircia l'orologio senza attirare l'attenzione e forse come noi confida nel suono vibrante della campanella. Il sogno sfuma, mentre si accendono le luminarie sul piazzale di fronte alla pensione l'organetto strimpella nelle mani di un novizio, gli avventori sembrano gradire quel suono caldo armonico, anche se interrotto da frequenti modulazioni e intermittente per l'inesperienza del musicante. La cena è frugale, quella di un degente di un veglio in balia di ogni malanno. Voglio compiacere mia madre. Quella sera, sortisco di casa; è già tardi; percorro il viale fino alla piazza voltando a sinistra. Valicato il viadotto mi accosto al parapetto del ponte: il torrente sotto, le acque quando s'ingrossano per lo scroscio si colorano di un marrone scuro, ora scorrono lente immacolate. La luna è alta e piena, diffonde un alone di luce fredda, incupisce la catena montuosa sullo sfondo. Si specchia dove l'acqua incontrando un ostacolo fa mulinello sulle crespature, bagliori di luce.
Quella tarda primavera testo di Paulus
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